Contro una cristianità “totalitaria” il governo di Parigi pensa di togliere i santi dai nomi dei comuni (Il Foglio, 2 avril 2015)

« Pioggia di anatemi per Robert Ménard, sindaco frontista di Béziers, che di recente ha cambiato il nome di una stradina della sua città, “rue du 19 mars”, data della fine della guerra d’Algeria, ribattezzandola con il nome di un generale che partecipò al putsch del 1961. Nessuna riga nella stampa progressista, invece, sul rapporto che il gruppo di riflessione “Laïcité et République moderne” consegnerà al premier socialista Valls entro la metà di aprile. Battezzato, seguendo i dogmi della neolingua socialista, “Rivedere la toponomia della Francia alla luce del vivre-ensemble”, il rapporto prevede la soppressione di tutti i riferimenti cristiani dai nomi dei comuni francesi.
A rompere il silenzio mediatico è oggi il settimanale Minute, la tribuna di riferimento dei milieu identitari francesi – Patrick Buisson, il consigliere ombra di Sarkozy durante la campagna muscolare del 2012, ne fu per anni il direttore. Il rapporto, scrive la rivista che sulla scristianizzazione della Francia ha pubblicato negli ultimi anni le inchieste più toste, è stato curato dal deputato socialista Yann Galut, leader del collettivo la Gauche forte, e dalla senatrice ecologista Esther Benbassa, alla guida del microscopico ma influente partito Pari(s) du Vivre-Ensemble. » […]

 

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